SANTA CROCE SULL’ARNO, mercoledì 20 marzo 2019 – Per otto ragazzi migrati in Italia, il Valdarno Inferiore è stato un luogo dove, almeno per alcuni mesi, hanno potuto mettersi alla prova, imparare il mestiere di aiuto cuoco e ottenere una certificazione regionale riconosciuta, spendibile sul mercato del lavoro. Questa ‘good news’ arriva dal corso di preparazione piatti che alcuni ragazzi e ragazze richiedenti asilo politico o con protezione internazionale hanno potuto seguire dallo scorso novembre a oggi, sostenendo un esame finale il 12 marzo.
Il percorso di formazione è stato organizzato dall’agenzia Forium di Santa Croce sull’Arno e richiesto dai progetti di accoglienza seguiti da Arci Pisa, Società della Salute Valdarno/Valdelsa, Associazione Arturo, La Querce di Mamre Onlus e cooperativa La Pietra d’Angolo.
I corsisti vantano ben sette nazionalità: a due persone della Nigeria se ne aggiungono una a testa native della Guinea, della Costa d’Avorio, del Ghana, del Mali, del Gambia e del Burkina Faso. Tutti si sono cimentati con la preparazione di piatti semplici della tradizione italiana, in un percorso di 110 ore di cui 58 di preparazione piatti, 12 per ottenere la qualifica HACCP e 40 ore di stage in azienda. Determinante infatti il contributo dato da alcuni ristoranti della zona che hanno aderito al progetto ospitando i corsisti: sono Canottieri Il Ristoro sull’Arno di Santa Croce sull’Arno, Soul Kitchen di San Miniato Basso, Lo Scoglio di San Donato (San Miniato), La Casa Rossa di Lorenzo Rocchini e Bella Napoli di Fucecchio , Da Gigi a Pontedera. Le lezioni teoriche sono state ospitate dalle aule di Forium, mentre le attività di laboratorio e l’esame finale si sono tenuti alla Forneria Martina di San Miniato Basso.
Al termine della prova tante foto e facce sorridenti sperando, appunto, che l’integrazione di questi ragazzi passi anche dall’inserimento nel mondo del lavoro.

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